martedì 2 luglio 2013

Corpi estratti dalle macerie di Federica Angelini (Ravenna e Dintorni)

Il nuovo libro di Calandrini: bello e doloroso

Seconda prova narrativa per lo scrittore ravennate             

di Federica Angelini
 
Per chi aveva letto il precedente È colpa di chi muore edito da il Maestrale, questa seconda prova, Corpi estratti dalle macerie* del ravennate Franco Calandrini, noto in città per essere il fondatore, tra le altre cose, del "Nightmare Film Festival", produttore di documentari e cortometraggi, non è una sorpresa. Calandrini si conferma infatti scrittore di talento, con una predilezione per storie minime, con pochi personaggi, atmosfere cupe e intense, che toccano temi e significati essenziali, mai decorativi. In questo caso, l’ambientazione è quasi claustrofobica. Due persone, due amanti, si trovano in un residence anonimo vicino al freddo e misterioso fiume Ural, mentre sta per arrivare una tempesta di neve. Collegamento con il mondo Skype, mezzo per attivare il triangolo con il marito di lei, nonché collega e amico di lui. Nel mezzo una, anzi due, tormentate storie di amore, passione, maternità. Dialoghi serrati, tensioni, parole taglienti come lame, gesti minimi. Fin troppo facile, pensando a Calandrini, parlare di una sceneggiatura già pronta per un film che indaga le complicazioni dell’amore, le contraddizioni di un rapporto di coppia che sembra sottolineare soprattutto le solitudini incolmabili di sofferenze non condivisibili. Quei corpi estratti dalle macerie dei sentimenti, alle prese con il dilemma esistenziale della vita (perlomeno di molte donne). Se siete alla ricerca di una lettura estiva di tutto relax, lasciate perdere. Se siete alla ricerca di un bel libro ma che fa molto male, l’editore è Quarup, 12,90 euro il prezzo di copertina.
 
Corpi estratti dalle macerie di Franco Calandrini

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