tag:blogger.com,1999:blog-50237269766737620632024-03-05T01:59:22.784-08:00Franco CalandriniFranco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.comBlogger18125tag:blogger.com,1999:blog-5023726976673762063.post-1144690183722432242014-01-29T23:54:00.001-08:002014-01-30T08:08:49.294-08:00Corpi estratti dalle macerieCalandrini emerge dalle macerie <br />
di Alessandro Fogli<br />
Corriere Romagna<br />
<br />
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Fondatore di due importanti festival cinematografici quali Corto Imola film festival e Nightmare a Ravenna, il ravennate Franco Calandrini è però divenuto negli ultimi tre anni anche autore di evidente talento, con all’attivo due lavori – <em>È colpa di chi muore</em> (Il Maestrale, 2011) e il recente <em>Corpi estratti dalle macerie</em> (Quarup, 2013) – di rara potenza.</div>
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<em>Corpi estratti dalle macerie</em>, che Calandrini presenta stasera (ore 18) al Tribeca di Ravenna per la rassegna “Librando”, è un’opera sorprendente per ritmo, originalità e stile, in cui i due protagonisti (la tedesca Martha e lo slovacco Ivan) danno vita in un claustrofobico interno kazako a un confronto feroce e complessissimo, vicino in qualche modo alle chirurgiche introspezioni psicologiche dei testi teatrali di Jasmina Reza.</div>
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<strong>Calandrini, qual è la genesi del libro?</strong><strong></strong></div>
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«Il tema della scelta è uno di quelli che più mi appassionano, è uno dei più importanti e spesso dolorosi, che torna ripetutamente nella vita di tutti, quindi anche nella mia. Non sempre lo si risolve in modo indolore, meno ancora in modo eroico. Mentre nella vita spesso capita di esserne travolti, nell’arte è una sirena difficile da ignorare. Le scelte facili non esistono. E non è vero che una scelta c’è sempre. Penso sia capitato a chiunque un momento in cui non si è potuto scegliere. Il libro nasce da questa esigenza, dallo stare a guardare, come si fa con le cavie di laboratorio, come le persone si comportano quando c’è da fare una scelta che, in ogni caso, porterà dolore. <strong>Il tempo</strong> è poi un altro protagonista del libro, la sua mancanza soprattutto. E la mancanza di tempo è strettamente legata al paese in cui ho calato la storia».</div>
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<strong>Perché proprio questo luogo, il Kazakhstan, molto caratterizzato e inusuale?</strong><strong></strong></div>
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«Lì è tutto più faticoso, più lento e ineluttabile. Il rapporto che gli abitanti di Atyrau hanno con il destino, collegato al fiume Ural, ha qualcosa di magico. Dicono che “chi è nato qui non ha nulla da temere perché il fiume Ural sfamerà tutti”. Me l’ha detta un avvocato, non un pescatore o un barcaiolo. E l’ho trovata commovente».</div>
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<strong>Il suo primo romanzo, <em>È colpa di chi muore</em>, si</strong><strong> </strong><strong>svolgeva in quella che poteva essere Ravenna. Qui invece siamo lontani e anche i protagonisti non sono italiani. Esigenze narrative o anche una sua voglia di allontanarsi?</strong><strong></strong></div>
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«Avendo trascorso in Kazakhstan, per motivi extra letterari, il tempo giusto per rimanerne stregati, ambientare lì la storia mi è stato quasi inevitabile. Gli impedimenti oggettivi, che andavano a rallentare eventi che invece avrebbero avuto la necessità di accelerare, e le condizioni, più ambientali e linguistiche che climatiche, rappresentavano il contesto migliore in cui far precipitare tutto. Anche la scelta di diversificare linguisticamente l’origine dei due protagonisti è funzionale al contesto, perché rappresenta anche due modi opposti di rapportarsi alla vita. Da una parte Ivan, perfino naïf nella sua volontà di appartenere a un mondo di cui è solo ospite e che forse nemmeno lo vuole, e dall’altra Martha, che lo smaschera».</div>
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<strong>In <em>Corpi estratti dalle macerie</em> la crescita tecnica e stilistica, rispetto al suo pur ottimo esordio, è notevolissima. Che cos’è successo tra le due opere?</strong><strong></strong></div>
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«In realtà avrebbero potuto – e forse anche dovuto – essere molto più diverse, perché una ha una matrice più classica mentre questa è d’ispirazione prettamente teatrale. Si tratta in ogni caso di racconti lunghi o romanzi brevi che dir si voglia, narrati in terza persona con una forte presenza del dialogo mimetizzato nella narrazione. È cambiata forse la densità. Quando si lavora su quantità così limitate viene naturale scavare. I concetti che vengono sviluppati in un racconto di queste dimensioni devono essere necessariamente pochi, se non si vuole correre il rischio di trattare le cose con superficialità. Nel romanzo precedente c’era un antefatto che muoveva la storia in modo quasi cronologico, con dissolvenze al nero di derivazione cinematografica ed ellissi narrative che lasciavano spazi da riempire. Qui siamo quasi alle tre unità aristoteliche».</div>
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<strong>Spesso la narrazione sembra un testo teatrale: ha pensato a una messa in scena?</strong><strong></strong></div>
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«La verità è che nasce come testo teatrale “classico”, se così si può dire. La mia tesi di laurea era sul teatro di Arthur Miller messo in scena da Luchino Visconti, e quando per tanti anni studi e leggi e ti appassioni a quel tipo di teatro è ovvio che poi ti viene da scrivere allo stesso modo. Fortunatamente sul mio percorso ho incontrato Alessandro Agus, di Quarup Editrice, che mi ha fatto capire quanto sarebbe stato anacronistico pubblicare un testo fatto di battute dialogiche e indicazioni di regia, come invece si faceva ai tempi di Miller, Eugene O’Neill, Tennessee Williams e compagnia. Sarebbe stato come rifare il King Kong ancora con i pezzi di plastilina».</div>
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<br /></div>
<br />Franco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5023726976673762063.post-89263009803559684592014-01-22T23:32:00.001-08:002014-01-22T23:32:24.349-08:00Presentazione al Tribeca Lounge Café<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2DxGsz8WYNksfbDX9Nf81Cwu2MPfgWUb5VaDYg8CRjvavyyz8BTVFjmTkQWFS4xxMAmSBQffGssmjSBpGNkB5_x0fFR4LzUrtS6A14yoDc4xnBmOVsP69mgee2Hl8P8-3vaVE2fwYSdk/s1600/FrancoCalandrini++Locandina+Corpi+estrati+dalle+macerie.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2DxGsz8WYNksfbDX9Nf81Cwu2MPfgWUb5VaDYg8CRjvavyyz8BTVFjmTkQWFS4xxMAmSBQffGssmjSBpGNkB5_x0fFR4LzUrtS6A14yoDc4xnBmOVsP69mgee2Hl8P8-3vaVE2fwYSdk/s1600/FrancoCalandrini++Locandina+Corpi+estrati+dalle+macerie.jpg" height="640" width="452" /></a></div>
<br />Franco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5023726976673762063.post-5007511078550989902013-12-22T01:21:00.004-08:002013-12-22T01:21:58.855-08:00Dal Blog di Andrea Broggi: Corpi estratti dalle macerie. <a href="http://lettereegiorni.blogspot.it/2013/12/franco-calandrini-corpi-estratti-dalle.html">http://lettereegiorni.blogspot.it/2013/12/franco-calandrini-corpi-estratti-dalle.html</a><br />
<h2 class="date-header">
<span>mercoledì 18 dicembre 2013</span></h2>
<div class="date-posts">
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<div class="post hentry" itemprop="blogPost" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/BlogPosting">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="4885960005169009894"></a><h3 class="post-title entry-title" itemprop="name">
Franco Calandrini - Corpi estratti dalle macerie</h3>
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</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWaApxwkFfQLe0LDzTu94qmjvKka_bHABYTWjynWx6NhV2v2w7gk4i_NhQ1YQBnyAN-Q-3pHyTZAumpiXymf2cmibchBOygaBA6UQ0HCJAlPVmJnOvXcCBYsvJHZhR_ZX2X6wjOe17ZkBG/s1600/Corpi+estratti+dalle+macerie.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWaApxwkFfQLe0LDzTu94qmjvKka_bHABYTWjynWx6NhV2v2w7gk4i_NhQ1YQBnyAN-Q-3pHyTZAumpiXymf2cmibchBOygaBA6UQ0HCJAlPVmJnOvXcCBYsvJHZhR_ZX2X6wjOe17ZkBG/s320/Corpi+estratti+dalle+macerie.jpg" width="206" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: x-small;">Titolo originale:<br />Autori: Franco Calndrini<br />Anno 2013<br />Edizione: Quarup<br />Pagine: 67</span></span><div style="text-align: right;">
<div style="text-align: right;">
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;">"<span style="color: #cc0000;"><i>Ci sono cose che si possono dire e altre solo pensare. Invertire il loro ordine naturale solitamente sconvolge l'ecosistema domestico.</i></span>"</span></span></div>
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"></span></div>
<span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="font-size: x-small;"><br />Esistono, come si sa, libri il cui scopo è far esplodere la loro stessa realtà.<br />E’ una loro caratteristica naturale, le idee che contengono sono bombe a orologeria il cui innesco è negli occhi di chi legge e i loro autori ne sono consapevoli, chi più, chi meno.<br />Esistono poi, anche autori, che come fossero minatori post moderni con tanto di scafandri e piccoli fari di profondità montati sul casco, imbracciano la penna come un piccone, a volte, i migliori, i più audaci, come un candelotto di dinamite.<a href="https://www.blogger.com/null" name="more"></a><br /><i>Corpi estratti dalle macerie,</i> è il titolo di questo libro d’amore che sarebbe potuto diventare qualsiasi altra cosa, dopo il passaggio di Calandrini, l’autore.<br />Comincia con un rintocco di campane, come a enfatizzare la riunificazione della coppia nella stanza e come sempre accade nei drammi racchiusi da un'unica scena, non serve null’altro che la presenza umana per generare tutto. Ogni cosa.<br />I dialoghi di Calandrini sono un timer e ogni secondo che passa sembra sempre più amplificato del precedente, è come se studiasse i suoi stessi personaggi, come se li osservasse attraverso una telecamera sempre più ossessiva e volesse così carpire in questa osservazione ogni loro più nascosta perversione.<br />L’uomo e la donna del libro non sono tutti gli uomini e le donne del mondo. Non c’è qui il senso di universale e non è quello il fulcro. Forse non è nemmeno la tensione crescente, quel senso di violenza nichilista e inarrestabile insieme. Il fulcro è, invece, in quel titolo che incombe sulla testa del lettore dalla prima pagina, come un onomatopeico gong a scandire l’ore di un pendolo, è in quelle macerie. Non è importante il come, ma è lì che dovranno essere trovati, perché è lì che Ivan e Martha inconsapevolmente già si trovano e quando due mondi sono prossimi alla collisione non c’è altro da fare che restare a rimirarne la fine. E se il rintocco delle campane è il simbolo di un giorno nuovo, la freschezza di un inizio ancora pieno di speranze, la ripetitiva artificiosa suoneria di Skype spegne nel suo gelo informatico tutte le luci, illuminando con solo la luce diafana del monitor di un pc la scena finale.<br />Buona lettura.</span></span></div>
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Franco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5023726976673762063.post-19539275717320717062013-11-05T23:51:00.001-08:002013-11-05T23:51:19.301-08:00Corpi estratti dalle macerie di Davide Spampinato L'Estro Verso Notizie Letterarie<h1 class="xxlarge">
“Corpi estratti dalle macerie” (quarup)</h1>
<div class="postmetadata">
<span class="author">Di <a href="http://www.lestroverso.it/?author=112" rel="author" title="Articoli scritti da: Davide Spampinato">Davide Spampinato</a></span><span class="category">In <a href="http://www.lestroverso.it/?cat=25" rel="category" title="Visualizza tutti gli articoli in 2013">2013</a>, <a href="http://www.lestroverso.it/?cat=38" rel="category" title="Visualizza tutti gli articoli in Anno VII - Numero 4">Anno VII - Numero 4</a>, <a href="http://www.lestroverso.it/?cat=23" rel="category" title="Visualizza tutti gli articoli in Notizie Letterarie">Notizie Letterarie</a>, <a href="http://www.lestroverso.it/?cat=37" rel="category" title="Visualizza tutti gli articoli in Novembre - Dicembre">Novembre - Dicembre</a>, <a href="http://www.lestroverso.it/?cat=18" rel="category" title="Visualizza tutti gli articoli in Sommario l'EstroVerso">Sommario l'EstroVerso</a></span> / <time datetime="2013-11-05" pubdate="">5 novembre 2013</time></div>
<div class="postmetadata">
<time datetime="2013-11-05" pubdate=""></time> </div>
<div class="post-content">
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.lestroverso.it/wp-content/uploads/2013/11/copertina-corpi-estratti-dalle-macerie-quarup-davide.jpg"><img alt="copertina corpi estratti dalle macerie quarup davide" class="aligncenter wp-image-5294" height="691" src="http://www.lestroverso.it/wp-content/uploads/2013/11/copertina-corpi-estratti-dalle-macerie-quarup-davide.jpg" width="447" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: times new roman,times; font-size: 16px;">In un residence a poche centinaia di metri dal fiume Ural, Ivan e Martha, amanti in crisi, bloccati da un’incessante bufera all’interno della stessa stanza, sono costretti al ruolo di prigionieri l’uno dell’altra. La tempesta di neve dilata i tempi dell’incontro (scontro) tra i due in vista della risoluzione finale che rovescia – con espedienti da tragedia greca – ogni certezza acquisita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: times new roman,times; font-size: 16px;">L’opera di Franco Calandrini si caratterizza per lo spiccato andamento dialogico, più serrato e stringente nella parte conclusiva del racconto. Il numero – ridotto all’essenziale – di personaggi sulla scena, uno stile espressivo monocorde, a suo modo realistico, l’ambiente bloccato nell’<i>hic et nunc</i>, sembrano guardare da vicino alle unità aristoteliche, svincolando quasi l’operetta dall’ambito della narrativa e accostandola sorprendentemente a quello della drammaturgia. Il tema della morte, evocato allusivamente dal titolo, è piuttosto un pretesto per imbandire una disadorna “camera della tortura”: da qui si arriva alla verità per spoliazione, scarnificando la coscienza da ogni certezza borghese.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #333333; font-family: times new roman,times; font-size: 16px;">Non privo di suggestioni pirandelliane, il racconto si avvicina, a tratti, alla lezione di <i>A porte chiuse </i>di J. P. Sartre (l’inferno è l’altro). La pagina di Calandrini – che pure registra imprecisioni nella marcatura dei dialoghi e in certe depressioni di stile, spesso troppo concessivo nei confronti dell’oralità – segna un buon passo in avanti rispetto a <i>È colpa di chi muore</i>. Nella sua – ricercata – rudezza rimane una lettura che consigliamo per il modo in cui sa rovesciare posizioni e prospettive.</span></div>
</div>
Franco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5023726976673762063.post-19601644330120527232013-10-20T11:07:00.003-07:002013-10-20T11:07:17.834-07:00Scontri di coppia di Luciano Luciani in Libere Recensioni <h2 class="date-header">
<span>29 settembre 2013</span></h2>
<div class="date-posts">
<div class="post-outer">
<div class="post hentry" itemprop="blogPost" itemscope="itemscope" itemtype="http://schema.org/BlogPosting">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="9262141218063965"></a><h3 class="post-title entry-title" itemprop="name">
"Corpi estratti dalle macerie" di Franco Calandrini </h3>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPlVrlNL5imUwyneCQU5S1f8tnB8bgJ8yJ0LBkcTuw7WeMudhy05hvwW-p-pMHL9xAqXKnHoRzQ3QM5EVnuKQbm6eARy_Pp-CVPQoiBcW9-JJKTHg34kEQjcgNF0PW_Mo3-dXMD7LbyhrY/s1600/copertina+libro+piccola.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPlVrlNL5imUwyneCQU5S1f8tnB8bgJ8yJ0LBkcTuw7WeMudhy05hvwW-p-pMHL9xAqXKnHoRzQ3QM5EVnuKQbm6eARy_Pp-CVPQoiBcW9-JJKTHg34kEQjcgNF0PW_Mo3-dXMD7LbyhrY/s320/copertina+libro+piccola.jpg" width="202" /></a></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="color: red;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: 16pt;">Scontri di coppia </span></b></span><br /><span style="color: red;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: 16pt;">in una sola stanza </span></b></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="color: red;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-size: 16pt;"> senza esclusione di colpi</span></b></span></div>
<span style="color: red;"></span><br /><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /><span style="color: red;"><span style="font-size: 16pt;"><span style="color: black;"><span style="font-size: x-small;">di</span> <span style="font-size: x-small;"><b>Luciano Luciani </b></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Balzato inopinatamente agli onori delle prime pagine dei giornali estivi per un maledetto imbroglio politico-diplomatico, ormai, come sempre accade per storie del genere, avviato a un repentino e definitivo oblio, il remoto Kazakistan fa da sfondo a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Corpi estratti dalle macerie</i> di Franco Calandrini, pubblicato dalla sempre benemerita editrice Quarup: un romanzo breve, o racconto lungo, di rara intensità sull’interno/inferno di una coppia alla ricerca del desiderio impossibile, quello che non conosce l’entropia dei sentimenti, non si deteriora e non si sfilaccia nel logorio dell’assurdo quotidiano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Filmaker, scrittore ed evidentemente uomo di teatro, l’Autore intreccia abilmente nella sua narrazione un <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">non</b> luogo con un <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">non</b> tempo: lo scenario claustrofobico di una sola stanza in un lussuoso <i style="mso-bidi-font-style: normal;">residence</i>a poche centinaia di metri dal fiume Ural che divide in due parti Atyrau, “la città del fango, adagiata circa venti metri sotto il livello del mare, in piena depressione caspica” nei giorni insensati delle festività natalizie di uno degli anni di questa nostra malmostosa contemporaneità. Invernale, ghiacciato, il paesaggio, sospeso tra due continenti, tra un anno che muore e uno presumibilmente altrettanto morto che fatica a nascere: due signori Nessuno, Martha,“contabile tedesca, capelli folti e mossi rosso rame, maestosa, abbondante, regale, un viso bellissimo, deturpato da una cicatrice” e Ivan, “ <i style="mso-bidi-font-style: normal;">construction manager</i>, slovacco, piccolo, arcigno calvo, muscoloso un fascio di nervi nudo”, amanti clandestini ma non troppo, forti ancora di una loro carnale, feroce sensualità, se le danno, metaforicamente e non, di santa ragione, attingendo a un vasto repertorio di colpi bassi, rinfacciandosi gelosie e delusioni, invidie e fughe dalle responsabilità…Le parole diventano allora armi improprie, oggetti contundenti, clave che usate senza nessuna <i style="mso-bidi-font-style: normal;">pietas </i>fanno un male cane. Come pure i silenzi, densi, cattivi che spezzano le manifestazioni d’affetto, bloccano la spontanea effusione dei sentimenti. E tutto sotto l’occhio implacabile e maligno di un collegamento Skype, il moderno cordone ombelicale dei nostri tempi globalizzati che propone e ripropone, ossessivamente, il terzo lato dell’eterno triangolo amoroso: il marito di lei, presenza tanto rimossa, quanto ingombrante e invadente. Utile, però, a scatenare sensi di colpa e rimpianti e a far crescere la tensione tra i due verso l’acme di un contrasto lancinante, figlio di un’opaca incomunicabilità e di un’acutissima sofferenza interiore. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-size: 14pt;">Senza pause, né cadute di tensione <b>Calandrini </b>conduce il suo dramma teatrale in forma di romanzo verso un umanissimo, sorprendente, precipite finale: nessun vincitore, nessun vinto. Resta solo da raccogliere, se e quando è possibile, quello che resta: le rovine che si depositano tra noi, dentro di noi, quando abbiamo esaurito il tempo fisiologico della distruzione di ciò che amiamo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-indent: 35.4pt;">
<span style="font-size: 14pt;"><b>Franco Calandrini, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Corpi estratti dalle macerie</i>, Quarup, Pescara 2013, pp. 70, Euro 12,90</b><span style="text-transform: uppercase;"></span></span></div>
</div>
</div>
</div>
</div>
Franco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5023726976673762063.post-89581756215152738732013-08-23T09:12:00.002-07:002013-08-23T09:15:47.196-07:00Corpi estratti dalle macerie: dove trovarlo on line<div style="text-align: justify;">
<img alt="" class="_42xb img" src="https://fbstatic-a.akamaihd.net/rsrc.php/v2/y4/r/-PAXP-deijE.gif" style="background-image: url("https://fbexternal-a.akamaihd.net/safe_image.php?d=AQD2OH21r5XzVvkD&w=116&h=116&url=http%3A%2F%2Fwww.throughtheblackhole.com%2Fwp-content%2Fuploads%2F2013%2F05%2Fcorpi-estratti-dalle-macerie.jpg&cfs=1");" /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<img alt="" class=" wp-image-11010 aligncenter" src="http://www.throughtheblackhole.com/wp-content/uploads/2013/05/corpi-estratti-dalle-macerie.jpg" height="303" title="corpi estratti dalle macerie" width="192" /></div>
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<div style="text-align: justify;">
Produttore e di documentari e cortometraggi, fondatore di due festival cinematografici (<em>Corto Imola Film Festival</em> e <em>Ravenna Nightmare Film Fest</em>), <strong>Franco Calandrini</strong> viaggia tra gli incubi con la sua telecamerina digitale anche quando scrive. Lo sa chi ha letto il suo esordio narrativo, il noir <em><strong>È colpa di chi muore</strong></em> (<em>Il Maestrale</em> 2011). Lo conferma chi legge adesso il suo nuovo lavoro, <em><strong>Corpi estratti dalle macerie</strong></em>.</div>
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<span id="more-11009"></span>Non sono incubi di quelli che si dissolvono al mattino, mostri del Monte Calvo di Mussorgskij, ma proprio gli incubi che definiamo tali quando ci tocca di viverli: mirabile traslato, il titolo stesso di questo singolare piccolo libro, allude alle macerie morali che restano dei terremoti di ogni vita.</div>
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Narra un fatto, e descrive l’universale in una forma che ha preso via via, in lavorazione e senza che fosse cercato, l’aspetto di un romanzo in forma di dramma alla <em><strong>Sunset Limited</strong></em>, di una visone pronta a passare dalla pregiata carta avorio al palcoscenico di un teatro o alla sequenza visiva di un film.</div>
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Un uomo e una donna, chiusi in una stanza, all’interno di uno dei “residence di lusso” che la Compagnia petrolifera ha fatto costruire “a poche centinaia di metri dal fiume Ural”. Affascinantissimo “interno”, o promettentissimo inizio, ma “quello è solo l’inizio”, appunto. In realtà Martha, “capelli folti rosso rame, maestosa, abbondante, regale, con un viso bellissimo deturpato da una cicatrice”, e Ivan “piccolo, arcigno, calvo, muscoloso, un fascio di nervi nudo” sono lì per “concludere”, tecnicamente, la storia che ce li ha condotti. E con gesti e frasi che sorprendono loro prima di chi legge, arriveranno alla conclusione insieme più logica e più sconvolgente.</div>
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È possibile acquistare il libro qui:<br />
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- <a href="http://www.libreriauniversitaria.it/corpi-estratti-macerie-calandrini-franco/libro/9788895166285">http://www.libreriauniversitaria.it/corpi-estratti-macerie-calandrini-franco/libro/9788895166285</a><br />
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- <a href="http://www.amazon.it/Corpi-estratti-macerie-Franco-Calandrini/dp/8895166280/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1368210067&sr=1-1&keywords=Corpi+estratti+dalle+macerie">http://www.amazon.it/Corpi-estratti-macerie-Franco-Calandrini/dp/8895166280/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1368210067&sr=1-1&keywords=Corpi+estratti+dalle+macerie</a><br />
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<a href="http://www.throughtheblackhole.com/in-libreria-corpi-estratti-dalle-macerie/">http://www.throughtheblackhole.com/in-libreria-corpi-estratti-dalle-macerie/</a>Franco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5023726976673762063.post-15215509940368120772013-08-22T01:42:00.003-07:002013-08-22T01:46:25.890-07:00Corpi estratti dalle macerie di Alfredo Ronci (Il Paradiso degli Orchi - Rivista di Letteratura Contemporanea)Corpi estratti dalle macerie<br />
Quarup, Pag. 67 Euro 12,90<br />
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<img alt="immagine" src="http://www.paradisodegliorchi.com/uploads/tx_orchidata/copertina.jpg" width="150" /></div>
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<em>Il rintocco delle campane scocca un’ora imprecisata. Per adesso accontentiamoci di sapere che è pomeriggio. Nevica su Atyrau, la città del fango, adagiata circa venti metri sotto il livello del mare, in piena depressione caspica, nel Kazakhstan sud occidentale, più vicino a Mosca che alla sua capitale,</em><br />
E in un hotel di questo inferno quasi di stenti c’è Martha (non diciamo la sua provenienza), capelli folti rosso rame, abbondante e regale, con il viso leggermente deturpato da una cicatrice, e Ivan (lo stesso), piccolo, arcigno e muscoloso.<br />
Cosa succede in questo maniero?<br />
A dire la verità nulla. Nulla nel senso che tra uno sberleffo e un altro, tra una ferocia ed un’altra, quel che poi si segnala è una forte passione e un forte senso di appartenenza.<br />
<strong>Corpi estratti dalle macerie </strong>è un romanzo bisbigliato (anche se poi le urla si sentono eccome), è una storia che sembra prolungata nel tempo, ma che ha anche una corporeità attuale e segnata dalla mise-en-scène più materiale.<br />
Cos’è allora che non funziona in questo quadro di amori e passioni travolgenti? Cos’è che non funziona in questa commedia di alti e bassi, dove il coinvolgimento è totale solo nel momento in cui ognuno dei due ha perso la strada del ritorno?<br />
Non funziona l’amore.<br />
Non funziona il modo di risvegliarsi e cantare la prima cosa che viene in mente, perché quella che si avverte è sempre la seconda.<br />
Non funziona perché c’è un terzo: <em>Allora dài facciamo un gioco, io faccio delle supposizioni e tu le chiudi. Ok? Dài, è un gioco bellissimo. Mettiti lì. No? Fa niente, mi stendo io. Senti: io adesso mi fermo qui e dico ad Ermes che non torno, secondo te che succede? Te lo dico io. Prende il primo volo e mi viene a prendere.</em><br />
Ma anche l’eventualità del terzo verrebbe meno se ci fosse la volontà di fare meglio, di costruire qualcosa che sia in grado di superare non solo le passività del momento, ma anche le incertezze di tutta una vita.<br />
<strong>Corpi estratti dalle macerie </strong>è proprio questo: faticare per trovarsi tra le dita non soltanto l’esito di un’esistenza, ma anche di un momento.<br />
Il tentativo ultimo di far sì che il botto finale sia davvero quello mi lascia molto perplesso. C’è qualcosa che non racconta.<br />
E che muore comunque.<br />
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<strong>di Alfredo Ronci</strong></div>
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<a href="http://www.paradisodegliorchi.com/Corpi-estratti-dalle-macerie.26+M52f625f3467.0.html">http://www.paradisodegliorchi.com/Corpi-estratti-dalle-macerie.26+M52f625f3467.0.html</a>Franco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5023726976673762063.post-59771919368042775612013-07-31T00:36:00.001-07:002013-07-31T00:36:13.789-07:00Corpi estratti dalle macerie di Roberto Artioli "Corriere di Romagna"<div class="titolo2col2">
<strong>Franco Calandrini torna in libreria con una difficile storia d'amore</strong></div>
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di<em> Roberto Artioli</em> </div>
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<br />Il secondo romanzo di <strong>Franco Calandrini</strong> è in libreria. La vena letteraria del creatore del “Cortoimolafestival” e del “Ravenna Nightmare Film Fest’ prosegue dopo l’esordio di due anni fa con <em>È colpa di chi muore</em>.</div>
<div class="testodettaglio">
Ora Calandrini firma <em>Corpi estratti dalle macerie</em> (edito da quarup), dramma esistenziale che coinvolge un uomo e una donna, in una terra lontanissima e sconosciuta ai più, almeno fino a qualche giorno fa: il Kazakhstan. Relegati in un appartamento in un lussuoso residence nella città di Atyrau, la coppia sta vivendo una storia d’amore difficile. La donna è infatti sposata con un altro uomo. La bufera imperversa fuori dalla struttura. È impossibile uscire. Il freddo, la neve e il vento impediscono ogni via di fuga e la coppia è costretta al confronto. L’uno non può sfuggire all’altro. Solo saltuari collegamenti con Skype interrompono il “duello” tra i due. «Il libro è ambientato in un luogo che ho frequentato per motivi di lavoro – spiega l’autore – e mi è sembrato perfetto per una storia di forti sentimenti. Ad Atyrau nessuno parla inglese, è una terra dove non si può rimanere passivi. Bisogna fare in fretta a comprendere qualche nozione di cirillico, altrimenti diventa impossibile perfino prenotare un taxi. In questo luogo i due protagonisti si ritrovano in una situazione che li mette di fronte alle loro responsabilità. Il tutto si svolge a poche centinaia di metri dal fiume Ural che è linea di confine tra Europa e Asia. Fuori c’è una tempesta di neve. Il freddo in Kazakhstan è qualcosa di insostenibile e finché non lo si sperimenta di persona è difficile comprenderlo».<br />
Calandrini racconta una storia d’amore complicata, e forse compromessa, dove si è persa la spinta iniziale e accade qualcosa che costringe i protagonisti Ivan e Martha a prendere le cose sul serio: «È una storia come tante altre – spiega Calandrini –; il corteggiamento e l’innamoramento hanno lasciato spazio al quotidiano solo che ora i protagonisti devono prendere una decisione importante, vitale e fanno di tutto per non affrontare la situazione. Fino a che rimarranno nell’appartamento sanno che ci sarà ancora una speranza. Una volta usciti di lì non sarà facile tornare indietro». Calandrini parla anche dello stile narrativo prescelto: «La prima stesura assomigliava molto a una pièce teatrale ma poi, col sapiente intervento dell’editore, abbiamo modificato il registro. L’editore ha svolto un ruolo prezioso e fondamentale per la riuscita di un libro che a livello narrativo richiama esplicitamente il drammaturgo francese Bernard-Marie Koltès».</div>
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<a href="http://www.quarup.it/leggi_recensione.php?idrecensione=194&idlibro=47">http://www.quarup.it/leggi_recensione.php?idrecensione=194&idlibro=47</a>Franco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5023726976673762063.post-71397509681098097692013-07-04T05:39:00.000-07:002013-07-04T05:50:19.997-07:00Corpi estratti dalle macerie di Stefano Coccia per http://www.gothicnetwork.org<h2 class="title" style="text-align: justify;">
Corpi estratti dalle macerie. Conversando con Franco Calandrini</h2>
<div class="print_top" style="text-align: justify;">
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<div class="field field-type-text field-field-sottotitolo" style="text-align: justify;">
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Articolo di: <span style="font-size: large;">Stefano Coccia</span><br />
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<div class="image-attach-body" style="width: 85px;">
<a href="http://www.gothicnetwork.org/immagini/corpi-estratti-dalle-macerie"><img alt="Corpi estratti dalle macerie" class="image image-thumbnail " src="http://www.gothicnetwork.org/files/images/corpi-estratti-dalle-macerie.thumbnail.jpg" height="134" title="Corpi estratti dalle macerie" width="85" /></a></div>
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I primi incontri che abbiamo avuto con <strong>Franco Calandrini, </strong>grande appassionato di <strong>cinema</strong>, hanno avuto quale cornice il <strong><em>Ravenna Nightmare</em></strong>, un festival internazionale dedicato all’<em><strong>horror </strong></em>che dirige con passione da diversi anni. E l’impatto è stato subito positivo. Attento ascoltatore, schivo, riservato, poco incline a starsene sotto i riflettori ma schietto e mordace qualora si tratti esprimere le proprie emozioni rispetto a un film, Calandrini è una di quelle persone con cui è interessante e piacevole confrontarsi. Lo è quando ci si sofferma sulla comune passione per determinati generi cinematografici, come pure se vien voglia di spaziare su altri argomenti.</div>
<div class="content" style="text-align: justify;">
Tra le altre cose Franco Calandrini è anche uno scrittore. Ha esordito con<em><strong> È colpa di chi muore</strong></em>, romanzo <strong><em>noir</em></strong>, ma ad accendere la nostra curiosità è stata la recente pubblicazione di <strong><em>Corpi estratti dalle macerie</em></strong>; anche perché di quest’altro breve romanzo, pubblicato dalla casa editrice Quarup, conoscevamo già il particolare legame con certe esperienze di vita dell’autore, che per un periodo nemmeno troppo breve si è ritrovato a lavorare in un lontano paese dell’ex Unione Sovietica.</div>
<div class="content" style="text-align: justify;">
Alla prova del nove, notevole è stata la nostra partecipazione emotiva al racconto; un’empatia generatasi scoprendo a poco a poco l’intenso e claustrofobico dramma sentimentale vissuto da <strong>Martha </strong>e <strong>Ivan</strong>, coppia di amanti originari di paesi diversi, schiaffati dalla loro compagnia petrolifera in un residence di lusso “a poche centinaia di metri dal fiume Ural”. Un lavoro per il quale sono entrambi professionisti molto apprezzati li ha portati fin là. Ed è questa frontiera sia geografica che dello spirito, con le temperature proibitive dell’<strong>inverno </strong>kazako e un terzo incomodo, il marito di lei, che via Skype sembra potersi materializzare da un momento all’altro, ad alimentare una tensione costante; una tensione che si manifesta attraverso la reclusione forzata in quell’interno sempre sul punto di implodere su sé stesso, così da fagocitare le ansie e le aspettative residue di una coppia in balia di <strong>meccanismi psicologici</strong> tanto crudeli, quanto difficili da gestire. Scrittura tagliente, forma inusuale, dialoghi e flussi di pensiero capaci di scolpire in poche pagine psicologie complesse, hanno reso la lettura di <em>Corpi estratti dalle macerie</em> oltremodo densa di suggestioni e di aperture verso sofferti mondi interiori. Di tutto ciò abbiamo scelto di parlare direttamente con l’autore, Franco Calandrini.<br />
<em><br /></em><strong><em>Corpi estratti dalle macerie è il tuo secondo romanzo, dopo il </em>noir "È colpa di chi muore".<em> Pensi che dall'esordio nella narrativa il tuo approccio sia mutato parecchio?</em><br /> </strong><br />
<strong>Franco Calandrini:</strong> È quasi inevitabile pensare che, dove c’è un morto, specie se nel titolo, ci sia qualcosa di <em>noir</em>, ma io ho troppo rispetto e troppa considerazione di chi scrive veramente <em>noir </em>per potermi considerare facente parte di questa categoria di scrittori, che hanno una coscienza e una padronanza dei propri mezzi che a me manca del tutto. Io non sono così attrezzato. Tu poi sai benissimo cos’è il <em>noir </em>al cinema e in letteratura, quindi non ti sarà difficile capire che cosa intendo. Le mie storie procedono per quadri o piccoli spostamenti, a volte tentano spericolate ellissi drammaturgiche, ma poi le troviamo appena un po’ più avanti rispetto a dove erano partite. Mi piace iniziare il racconto molto in prossimità della sua fine naturale perché ti permette di utilizzare quel poco di tempo che rimane, più per scavare in profondità che per allontanarti dal punto d’inizio. I sette ottavi dell’<em>iceberg </em>è sempre meglio che restino sotto, a disposizione di chiunque abbia più immaginazione di me. Anche questa storia quindi s’inserisce in quel tipo di struttura, e questo anche nei primi racconti, quindi penso che l’approccio, anche se poi il risultato cambia, sia sempre il medesimo.<br />
<strong><br /><em>E come sei approdato a una scrittura così densa, per nulla convenzionale, in cui le situazioni descritte, i pensieri e i dialoghi dei personaggi sono come immersi in un flusso continuo?</em></strong></div>
<div class="content" style="text-align: justify;">
<strong>Franco Calandrini:</strong> Guarda, avendo io iniziato a scrivere molto tardi, ho avuto tutto il tempo di capire quale fosse la forma narrativa a me più affine, e cercando di attingere a quegli autori che sento più vicini (<strong>Lodoli </strong>e <strong>McCarthy </strong>tra tutti, che ovviamente non lo sanno, ed è meglio così) il risultato è quello che puoi vedere, e che si ripete negli anni, che non so se possa considerarsi una cifra stilistica, ma il tentativo a cui tendo è quello. Questo tipo di scrittura mi è congeniale proprio perché le mie storie hanno uno sviluppo orizzontale e le azioni si svolgono spesso più nelle testa dei personaggi che sulla scena. Questo romanzo, ad esempio, che si muove tra le mura di un appartamento, rende quasi inevitabile la contiguità tra il parlato, il pensato e l’agito. Quello che dicono confluisce in un’azione che rimanda a pensieri e o cose non dette che creano comunque conseguenze sull’azione successiva.</div>
<div class="content" style="text-align: justify;">
<strong><em>Sappiamo che l'ambientazione del tuo libro si lega, in qualche modo, a determinate esperienze di vita. Che cosa puoi dirci a riguardo?</em></strong><em><br /></em><br />
<strong>Franco Calandrini:</strong> Non amo molto la descrizione di luoghi o di persone, un po’ perché non lo so fare e un po’ perché se non sei <strong>Conrad </strong>rischi di annoiare e basta. Ma se non fossi stato in <strong>Kazakistan </strong>non avrei mai potuto scrivere questa storia. Non perché non possa svolgersi in ogni altra parte del mondo (l’ambizione di uno scrittore in fondo è questa: narrare qualcosa di particolare che abbia valore universale): solo che se non avessi sentito il freddo (che noi europei nemmeno immaginiamo) sulle mie ossa, se non avessi mangiato in posti di<strong> lusso (kazako</strong>) a due euro a pasto completo e in mense modestissime a 50 centesimi, se non avessi impiegato un giorno per cercare una stampante a colori, se non avessi imparato a leggere quel poco di cirillico che ti permette di distinguere almeno una bottega di generi alimentari da un negozio di scarpe (dato che oltre i vetri oscurati che danno sulla strada non si vede niente), se non avessi perso un intero pomeriggio per comprare un pc e una stampante, rendendomi poi conto che è normale che sia così, se non avessi visto pescare e camminato sul fiume Ural ghiacciato, se non avessi imparato quelle poche ma essenziali frasi in russo che fanno la differenza tra chi se la può cavare da solo e chi no, se non avessi sentito lì, mentre si attraversa il ponte che divide l’Europa dall’Asia nell’abitacolo di un taxi che dire fatiscente è un complimento, le canzoni di <a href="http://www.youtube.com/watch?v=CPyVnM1MVQ8"><strong>Vladimir Vysockij</strong></a>, un autore immenso , probabilmente avrei capito ben poco dell’approccio alla vita che hanno i nativi, e la mia visione sarebbe stata paragonabile a quella di qualsiasi altro espatriato privilegiato. <br />
<em><br /></em><strong><em>Rapporti di coppia in crisi. Scelte eticamente difficili. Delicati equilibri emotivi. Le tematiche scandagliate attraverso questa relazione così problematica sono indubbiamente forti; che cosa ti ha spinto a raccontare simili personaggi, con il loro sofferto bagaglio interiore</em>?</strong> <br />
Mi interessava indagare il confine che divide <strong>il buon senso</strong> dalla <strong>codardia</strong>, il senso di responsabilità dal fanatismo. Qual è il carico che siamo disposti a sopportare prima di nasconderci o girare lo sguardo da un'altra parte? In questa storia, che si sviluppa, (ma certo non si risolve) nel giro di poche ore, si scava alla radice dei sentimenti, sia quelli più nobili che quelli più vili. Dinamiche ben riconoscibili nel rapporto d’amore di ogni coppia che vive momenti inziali di passione che sembra non debba mai esaurirsi, ma che poi si trova a dover fare i conti con il quotidiano di fronte al quale, il più delle volte, specie se abbiamo vissuto amori importanti, non siamo disposti a tollerare. Ma c’è ancora qualcosa di più e di diverso in questa storia, c’è un elemento che non solo ci interroga sul senso della vita, anzi, meglio, del “dare la vita”, qui c’è la domanda che sta alla base di ogni <strong>scelta morale, religiosa e perfino razziale</strong>: quale tipo di vita siamo disposti a generare?<br />
<em><br /></em><strong><em>Pensi che la forte coesione drammaturgica del tuo racconto si presti, senza grosse forzature, a un possibile adattamento teatrale?</em></strong></div>
<div class="content" style="text-align: justify;">
<strong>Franco Calandrini:</strong> Sai, a dire la verità la forzatura è stata romanzare quella che era nata come una pièce teatrale e che ovviamente, se non sei drammaturgo consolidato, nessuno ti pubblica. Il mio editore, oltre ad essere estremamente preparato, è stato un grande stratega: prima mi ha blandito paragonando il mio lavoro a quello di Bernard-Marie Koltès, portandomi in una direzione che usciva dalla forma teatrale classica, poi, scampato il pericolo, mi ha ricondotto sulla sponda di <strong>Cormac McCarthy,</strong> e lì ha impiegato pochissimo tempo a convincermi su quale fosse la strada da intraprendere. E a quel punto il gioco di prestigio era già fatto. Comunque, a dire il vero, per tutto il tempo della scrittura, non solo l’ho immaginata come pièce teatrale, ma per facilitarmi i gesti e i dialoghi immaginavo pure i due protagonisti (che altri non potevano essere se non<strong> Kate Winslet</strong> e<strong> Shia LaBeouf</strong>… non so, se ti capita di farci un’intervista, diglielo!). Comunque ad oggi c’è l’interesse di farci un film girato assai probabilmente nei pressi di Bratislava, con una co-produzione Italia - Repubblica Slovacca ancora tutta da impostare, ma sono piuttosto fiducioso che un film o uno spettacolo teatrale si riesca a fare entro il prossimo anno.</div>
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</div>
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<div class="field-item odd">
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Franco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5023726976673762063.post-74747313724704963812013-07-02T05:25:00.002-07:002013-07-02T05:25:52.123-07:00Corpi estratti dalle macerie di Federica Angelini (Ravenna e Dintorni)<a href="http://www.ravennaedintorni.it/ravenna-notizie/38132/il-nuovo-libro-di-calandrini-bello-e-doloroso.html" title="Il nuovo libro di Calandrini: bello e doloroso"><span style="font-size: large;">Il nuovo libro di Calandrini: bello e doloroso </span></a><br />
<h2>
Seconda prova narrativa per lo scrittore ravennate </h2>
<div id="autore">
<div class="autore">
di Federica Angelini<br />
</div>
</div>
<div class="image" name="197px" style="background: rgb(223, 223, 223); float: left; margin: 0px 10px 10px 0px; width: 197px;">
Per chi aveva letto il precedente <em>È colpa di chi muore</em> edito da il Maestrale, questa seconda prova, <em>Corpi estratti dalle macerie*</em> del ravennate Franco Calandrini, noto in città per essere il fondatore, tra le altre cose, del "Nightmare Film Festival", produttore di documentari e cortometraggi, non è una sorpresa. Calandrini si conferma infatti scrittore di talento, con una predilezione per storie minime, con pochi personaggi, atmosfere cupe e intense, che toccano temi e significati essenziali, mai decorativi. In questo caso, l’ambientazione è quasi claustrofobica. Due persone, due amanti, si trovano in un residence anonimo vicino al freddo e misterioso fiume Ural, mentre sta per arrivare una tempesta di neve. Collegamento con il mondo Skype, mezzo per attivare il triangolo con il marito di lei, nonché collega e amico di lui. Nel mezzo una, anzi due, tormentate storie di amore, passione, maternità. Dialoghi serrati, tensioni, parole taglienti come lame, gesti minimi. Fin troppo facile, pensando a Calandrini, parlare di una sceneggiatura già pronta per un film che indaga le complicazioni dell’amore, le contraddizioni di un rapporto di coppia che sembra sottolineare soprattutto le solitudini incolmabili di sofferenze non condivisibili. Quei corpi estratti dalle macerie dei sentimenti, alle prese con il dilemma esistenziale della vita (perlomeno di molte donne). Se siete alla ricerca di una lettura estiva di tutto relax, lasciate perdere. Se siete alla ricerca di un bel libro ma che fa molto male, l’editore è Quarup, 12,90 euro il prezzo di copertina.</div>
<div class="image" name="197px" style="background: rgb(223, 223, 223); float: left; margin: 0px 10px 10px 0px; width: 197px;">
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<img alt="Corpi estratti dalle macerie di Franco Calandrini" class="scritto_didascalia" src="http://www.ravennaedintorni.it/articoli/38132/38132.jpg" style="float: left;" />Franco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5023726976673762063.post-90354039761423621912013-06-03T09:13:00.001-07:002013-06-03T09:20:01.993-07:00Recensiade: Recensione di "Io non sono competitiva"<strong> Franco Calandrini</strong>“Non sono una donna competitiva, non lo sono mai stata. Ma neanche remissiva. E non mi piace nemmeno perdere a priori.” Ha carattere, la protagonista di “Io non sono competitiva”. Trentenne, uomini passati e svaniti, un lavoro che ama profondamente, velleità letterarie ormai sopite. Pensare che ce l’aveva quasi fatta a diventare famosa, il suo primo libro aveva venduto molto, la cercavano tutti, poi più nulla, inaridimento totale. Fino a che non inizia a tradurre opere altrui. Delicato assolo al femminile rivolto alla Bridget Jones che c’è in ognuno di noi, un racconto scritto con spirito, in cui la fanno da padroni una fantasia galoppante e ritmi assai coordinati.<br />
<a href="http://www.storie.it/storie-la-rivista/recenseide/">http://www.storie.it/storie-la-rivista/recenseide/</a><br />
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<strong></strong><br />Franco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5023726976673762063.post-73490079743991653222013-05-23T02:08:00.004-07:002013-05-23T02:08:58.973-07:00<a href="http://www.throughtheblackhole.com/in-libreria-corpi-estratti-dalle-macerie/">http://www.throughtheblackhole.com/in-libreria-corpi-estratti-dalle-macerie/</a><br />
<h2>
<a href="http://www.throughtheblackhole.com/in-libreria-corpi-estratti-dalle-macerie/" rel="bookmark" title="In libreria CORPI ESTRATTI DALLE MACERIE">In libreria CORPI ESTRATTI DALLE MACERIE</a></h2>
<div id="author">
Written by Giulio De Gaetano</div>
<!-- inserire un VOTO--><div id="voto">
</div>
<!-- fine inserimento VOTO--> <div style="text-align: center;">
<a href="http://www.throughtheblackhole.com/in-libreria-corpi-estratti-dalle-macerie/corpi-estratti-dalle-macerie/" rel="attachment wp-att-11010"><img alt="" class=" wp-image-11010 aligncenter" height="303" src="http://www.throughtheblackhole.com/wp-content/uploads/2013/05/corpi-estratti-dalle-macerie.jpg" title="corpi estratti dalle macerie" width="192" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Produttore e di documentari e cortometraggi, fondatore di due festival cinematografici (<em>Corto Imola Film Festival</em> e <em>Ravenna Nightmare Film Fest</em>), <strong>Franco Calandrini</strong> viaggia tra gli incubi con la sua telecamerina digitale anche quando scrive. Lo sa chi ha letto il suo esordio narrativo, il noir <em><strong>È colpa di chi muore</strong></em> (<em>Il Maestrale</em> 2011). Lo conferma chi legge adesso il suo nuovo lavoro, <em><strong>Corpi estratti dalle macerie</strong></em>.</div>
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<span id="more-11009"></span>Non sono incubi di quelli che si dissolvono al mattino, mostri del Monte Calvo di Mussorgskij, ma proprio gli incubi che definiamo tali quando ci tocca di viverli: mirabile traslato, il titolo stesso di questo singolare piccolo libro, allude alle macerie morali che restano dei terremoti di ogni vita.</div>
<div style="text-align: justify;">
Narra un fatto, e descrive l’universale in una forma che ha preso via via, in lavorazione e senza che fosse cercato, l’aspetto di un romanzo in forma di dramma alla <em><strong>Sunset Limited</strong></em>, di una visone pronta a passare dalla pregiata carta avorio al palcoscenico di un teatro o alla sequenza visiva di un film.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un uomo e una donna, chiusi in una stanza, all’interno di uno dei “residence di lusso” che la Compagnia petrolifera ha fatto costruire “a poche centinaia di metri dal fiume Ural”. Affascinantissimo “interno”, o promettentissimo inizio, ma “quello è solo l’inizio”, appunto. In realtà Martha, “capelli folti rosso rame, maestosa, abbondante, regale, con un viso bellissimo deturpato da una cicatrice”, e Ivan “piccolo, arcigno, calvo, muscoloso, un fascio di nervi nudo” sono lì per “concludere”, tecnicamente, la storia che ce li ha condotti. E con gesti e frasi che sorprendono loro prima di chi legge, arriveranno alla conclusione insieme più logica e più sconvolgente.</div>
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</div>
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È possibile acquistare il libro qui:<br />- http://www.libreriauniversitaria.it/corpi-estratti-macerie-calandrini-franco/libro/9788895166285<br />- http://www.ndanet.it/corpi-estratti-dalle-macerie.html<br />- http://www.ibs.it/code/9788895166285/calandrini-franco/corpi-estratti-dalle-macerie.html<br />- http://www.amazon.it/Corpi-estratti-macerie-Franco-Calandrini/dp/8895166280/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1368210067&sr=1-1&keywords=Corpi+estratti+dalle+macerie</div>
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Franco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5023726976673762063.post-4400637324258566072013-05-15T05:37:00.001-07:002013-05-15T08:40:00.470-07:00RAVENNA TG.IT CULTURA E SPETTACOLI lunedì 13 maggio 2013<div class="date">
</div>
<div class="titolo">
<span style="font-size: large;"><strong>In libreria 'Corpi estratti dalle macerie'</strong></span></div>
<div class="titoloblock">
Il libro scritto da Franco Calandrini, produttore e fondatore di festival cinematografici.</div>
Produttore di documentari e cortometraggi, fondatore di due festival cinematografici (Corto Imola Film Festival e Ravenna Nightmare Film Fest), Franco Calandrini porta in libreria 'Corpi estratti dalle macerie' (quarup).<br />
Calandrini viaggia tra gli incubi con la sua telecamerina digitale anche quando scrive. Lo sa chi ha letto il suo esordio narrativo, il noir È colpa di chi muore (Il Maestrale 2011). Lo conferma chi legge adesso il suo nuovo lavoro, Corpi estratti dalle macerie. Non sono incubi di quelli che si dissolvono al mattino, mostri del Monte Calvo di Mussorgskij, ma proprio gli incubi che definiamo tali quando ci tocca di viverli: mirabile traslato, il titolo stesso di questo singolare piccolo libro, allude alle macerie morali che restano dei terremoti di ogni vita.<br />
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Narra un fatto, e descrive l'universale in una forma che ha preso via via, in lavorazione e senza che fosse cercato, l'aspetto di un romanzo in forma di dramma alla Sunset Limited, di una visone pronta a passare dalla pregiata carta avorio al palcosecenico di un teatro o alla sequenza visiva di un film. <br />
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Un uomo e una donna, chiusi in una stanza, all’interno di uno dei “residence di lusso” che la Compagnia petrolifera ha fatto costruire “a poche centinaia di metri dal fiume Ural”. Affascinantissimo “interno”, o promettentissimo inizio, ma “quello è solo l’inizio”, appunto. In realtà Martha, “capelli folti rosso rame, maestosa, abbondante, regale, con un viso bellissimo deturpato da una cicatrice”, e Ivan “piccolo, arcigno, calvo, muscoloso, un fascio di nervi nudo” sono lì per “concludere”, tecnicamente, la storia che ce li ha condotti. E con gesti e frasi che sorprendono loro prima di chi legge, arriveranno alla conclusione insieme più logica e più sconvolgente.<br />
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DOVE PUOI TROVARE IL LIBRO<br />
<a href="http://www.libreriauniversitaria.it/corpi-estratti-macerie-calandrini-franco/libro/9788895166285">http://www.libreriauniversitaria.it/corpi-estratti-macerie-calandrini-franco/libro/9788895166285</a><br />
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<a href="http://www.ndanet.it/corpi-estratti-dalle-macerie.html">http://www.ndanet.it/corpi-estratti-dalle-macerie.html</a><br />
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<a href="http://www.ibs.it/code/9788895166285/calandrini-franco/corpi-estratti-dalle-macerie.html">http://www.ibs.it/code/9788895166285/calandrini-franco/corpi-estratti-dalle-macerie.html</a><br />
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<a href="http://www.amazon.it/Corpi-estratti-macerie-Franco-Calandrini/dp/8895166280/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1368210067&sr=1-1&keywords=Corpi+estratti+dalle+macerie">http://www.amazon.it/Corpi-estratti-macerie-Franco-Calandrini/dp/8895166280/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1368210067&sr=1-1&keywords=Corpi+estratti+dalle+macerie</a><br />
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<div style="text-align: justify;">
BIOGRAFIA Franco Calandrini nato negli anni del grande boom economico, produttore di documentari, corti e videoclip fino alla fine degli anni Novanta, ha in seguito fondato due festival di cinema: Corto Imola Film Festival e Ravenna Nightmare Film Fest. La raccolta completa dei racconti, intitolata "Io non so fare niente" pubblicata da Giovane Holden Edizioni, è stata tra i finalisti del Premio Letterario “Vladimir Nabokov” e ha ottenuto una Menzione Speciale alla XX Edizione del Concorso Nazionale Letterario "García Lorca"." È colpa di chi muore" suo primo romanzo è edito da Il Maestrale. Con "Corpi estratti dalle macerie" edito da Quarup Editrice, tenta un coraggioso esperimento di narrazione che si richiama esplicitamente all’indimenticabile lezione di Bernard-Marie Koltès.</div>
Franco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5023726976673762063.post-49072296095461609482013-05-13T05:47:00.001-07:002013-05-13T05:47:25.561-07:00Franco Calandrini: Il nuovo libro di Franco Calandrini<a href="http://francocalandrini.blogspot.com/2013/05/inlibreria-corpi-estratti-dalle-macerie_12.html?spref=bl">Franco Calandrini: Il nuovo libro di Franco Calandrini</a>: Corpi estratti dalle macerie Franco Calandrini ( quarup ) «adesso potete passare alla prossima occupazione: la vita» Raymond Car...Franco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5023726976673762063.post-33182689112177831772013-05-12T12:10:00.001-07:002013-05-14T02:19:22.436-07:00Il nuovo libro di Franco Calandrini<br />
<div align="center" class="textbody" style="margin: 0cm 0cm 6pt; text-align: center;">
<span style="color: black; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 22pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><i>Corpi estratti dalle macerie</i> </span></div>
<br />
<div align="center" class="textbody" style="margin: 0cm 0cm 6pt; text-align: center;">
<a href="http://newsletter03.grifo.org/f/tr.aspx/?96Ue-k=tvxy496.e=/rzgke=8gfi5mo7k9&x=pv&5a&9:3.:k9a080:b8li.g1bmmNCLM" target="_blank"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 22pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Franco
Calandrini</span></b></a> <span style="color: black; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 9.5pt; mso-bidi-font-family: Tahoma; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><br />
</span><span style="color: black; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 8pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><br />
</span><a href="http://newsletter03.grifo.org/f/tr.aspx/?96Ue-k=tvxy496.e=/rzgke=8gfi5moipp/dg9kfc1bmmNCLM" target="_blank"><strong><span style="color: black; font-family: "Geneva","serif"; font-size: 18.5pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">(</span></strong><strong><span style="color: black; font-family: Papyrus; font-size: 18.5pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">quarup</span></strong><strong><span style="color: black; font-family: "Geneva","serif"; font-size: 18.5pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">)</span></strong></a>
<span style="color: black; font-family: "Geneva","serif"; font-size: 8pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><br />
<br />
</span><span style="color: #141413; font-family: "Geneva","serif"; font-size: 9pt;">«adesso
potete passare alla prossima occupazione: la vita» Raymond Carver</span></div>
<o:o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_p></o:o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_p>
<br />
<div align="center" style="text-align: center;">
<span style="color: black; font-family: "Geneva","serif"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Produttore
e di documentari e cortometraggi, fondatore di due festival cinematografici
(Corto Imola Film Festival e Ravenna Nightmare Film Fest), <strong><span style="font-family: "Geneva","serif";">Franco Calandrini </span></strong>viaggia
tra gli incubi con la sua telecamerina digitale anche quando scrive. Lo sa chi
ha letto il suo esordio narrativo, il noir</span><em><span style="color: black; font-family: "Geneva","serif"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-family: Tahoma; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> È colpa di chi muore</span></em><span style="color: black; font-family: "Geneva","serif"; font-size: 10pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> (Il
Maestrale 2011). Lo conferma chi legge adesso il suo nuovo lavoro, <i>Corpi
estratti dalle macerie</i>. Non sono incubi di quelli che si dissolvono al
mattino, mostri del Monte Calvo di Mussorgskij, ma proprio gli incubi che
definiamo tali quando ci tocca di viverli: mirabile traslato, il titolo stesso
di questo singolare piccolo libro, allude alle macerie morali che restano dei
terremoti di ogni vita.<br />
Narra un fatto, e descrive l'universale<br />
in una forma che ha preso via via, in lavorazione e senza che fosse cercato,
l'aspetto di un romanzo in forma di dramma alla <i>Sunset Limited</i>, di una
visone pronta a passare dalla pregiata carta avorio al palcosecenico di un
teatro o alla sequenza visiva di un film. </span><strong><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: black; font-family: "Verdana","sans-serif"; font-size: 8pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ufficio stampa quarup</span></i></strong></div>
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoTIgZcg4w92H9MRrIOqabKK_BArtr7Y37-TAsnifAb9RkqiyySH9LaU5R__zL9HbFqOYcfck5I_H4e5T7KnIbLsyohhDz0ZkV_mD-2bTGpJvpLH20zYLX90H_5WkS-H2nSVkxa7otjYs/s1600/copertina+libro+piccola.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoTIgZcg4w92H9MRrIOqabKK_BArtr7Y37-TAsnifAb9RkqiyySH9LaU5R__zL9HbFqOYcfck5I_H4e5T7KnIbLsyohhDz0ZkV_mD-2bTGpJvpLH20zYLX90H_5WkS-H2nSVkxa7otjYs/s1600/copertina+libro+piccola.jpg" height="320" width="202" /></a></div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoTIgZcg4w92H9MRrIOqabKK_BArtr7Y37-TAsnifAb9RkqiyySH9LaU5R__zL9HbFqOYcfck5I_H4e5T7KnIbLsyohhDz0ZkV_mD-2bTGpJvpLH20zYLX90H_5WkS-H2nSVkxa7otjYs/s1600/copertina+libro+piccola.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoTIgZcg4w92H9MRrIOqabKK_BArtr7Y37-TAsnifAb9RkqiyySH9LaU5R__zL9HbFqOYcfck5I_H4e5T7KnIbLsyohhDz0ZkV_mD-2bTGpJvpLH20zYLX90H_5WkS-H2nSVkxa7otjYs/s1600/copertina+libro+piccola.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoTIgZcg4w92H9MRrIOqabKK_BArtr7Y37-TAsnifAb9RkqiyySH9LaU5R__zL9HbFqOYcfck5I_H4e5T7KnIbLsyohhDz0ZkV_mD-2bTGpJvpLH20zYLX90H_5WkS-H2nSVkxa7otjYs/s1600/copertina+libro+piccola.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a><br />
<div style="text-align: left;" unselectable="on">
</div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoTIgZcg4w92H9MRrIOqabKK_BArtr7Y37-TAsnifAb9RkqiyySH9LaU5R__zL9HbFqOYcfck5I_H4e5T7KnIbLsyohhDz0ZkV_mD-2bTGpJvpLH20zYLX90H_5WkS-H2nSVkxa7otjYs/s1600/copertina+libro+piccola.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
</a>
<br />
<div align="right" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: right;">
Un
uomo e una donna, chiusi in una stanza, all’interno di uno dei “residence di
lusso” che la Compagnia petrolifera ha fatto costruire “a poche centinaia di
metri dal fiume Ural”. Affascinantissimo “interno”, o promettentissimo inizio,
ma “quello è solo l’inizio”, appunto. In realtà Martha, “capelli folti rosso
rame, maestosa, abbondante, regale, con un viso bellissimo deturpato da una
cicatrice”, e Ivan “piccolo, arcigno, calvo, muscoloso, un fascio di nervi
nudo” sono lì per “concludere”, tecnicamente, la storia che ce li ha condotti.
E con gesti e frasi che sorprendono loro prima di chi legge, arriveranno alla
conclusione insieme più logica e più sconvolgente.<br />
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<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<strong>DOVE PUOI TROVARE IL LIBRO</strong></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<o:o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_p></o:o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_o_x003a_p>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<br />
<a href="http://www.ibs.it/code/9788895166285/calandrini-franco/corpi-estratti-dalle-macerie.html">IBS</a><br />
<br />
<a href="http://www.amazon.it/Corpi-estratti-macerie-Franco-Calandrini/dp/8895166280/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1368210067&sr=1-1&keywords=Corpi+estratti+dalle+macerie">AMAZON</a><br />
<br />
<a href="http://www.ndanet.it/corpi-estratti-dalle-macerie.html">NDANET</a><br />
<br />
<a href="http://www.libreriauniversitaria.it/corpi-estratti-macerie-calandrini-franco/libro/9788895166285">LIBRERIA UNIVERSITARIA</a><br />
<br />
<a href="http://www.inmondadori.it/Corpi-estratti-dalle-macerie-Franco-Calandrini/eai978889516628/">INMONDADORI</a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: AR-SA;"><br />
</span><strong><span style="font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: AR-SA;">BIOGRAFIA</span></strong><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 11pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: AR-SA;">
Franco Calandrini nato negli anni del grande boom economico, produttore di
documentari, corti e videoclip fino alla fine degli anni Novanta, ha in seguito
fondato due festival di cinema: Corto Imola Film Festival e Ravenna Nightmare
Film Fest. La raccolta completa dei racconti, intitolata <strong>"Io non
so fare niente"</strong> pubblicata da Giovane Holden Edizioni, è stata
tra i finalisti del Premio Letterario “Vladimir Nabokov” e ha ottenuto una
Menzione Speciale alla XX Edizione del Concorso Nazionale Letterario
"García Lorca"."<strong> È colpa di chi muore" </strong>suo
primo romanzo è edito da Il Maestrale. Con "<strong>Corpi estratti dalle
macerie"</strong> edito da Quarup Editrice, tenta un coraggioso
esperimento di narrazione che si richiama esplicitamente all’indimenticabile
lezione di Bernard-Marie Koltès.<br style="mso-special-character: line-break;" />
<br style="mso-special-character: line-break;" />
</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
Franco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5023726976673762063.post-76407429099683743042013-05-09T10:52:00.000-07:002013-05-12T12:23:25.220-07:00<h2>
<b><br /></b></h2>
<h2>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-large;">
E' stato pubblicato il mio ultimo libro</span></h2>
<div>
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-large;">"Corpi estratti dalle macerie"</span></div>
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</div>
Franco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5023726976673762063.post-43133707486402289692013-05-08T08:21:00.000-07:002013-05-09T10:24:46.132-07:00Recensione su "Corriere della sera"<strong><span style="font-size: large;">Recensione "E' colpa di chi muore"</span></strong> <br />
<span style="font-family: Calibri;">22 mag 2011 - Il Corriere della Sera | Ermanno Paccagnini </span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;"><strong><span style="font-size: large;"></span></strong></span> <span style="font-family: Calibri;"><strong><span style="font-size: large;">Il mistero di una madre assente e i turbamenti del giovane
Ermes</span></strong></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Calibri;">Ha piu' del racconto lungo che del romanzo E' colpa di chi
muore di Franco Calandrini (titolo che richiama un verso di La cattiva strada
di De Andre'), che aveva esordito quarantasettenne nel 2008 coi racconti di Io
non so fare niente. Una vicenda che si svolge nelle trentasei ore rivissute
attraverso un ravvicinato flashback a partire da un presente col quale si apre
e si chiude il volume, nel quale si aprono altri piu' lontani flashback sull'
infanzia del protagonista. Un presente che vede un diciannovenne Ivan forse un
po' troppo adulto e colto spingere la carrozzina del vecchio padre Ermes,
invalido settantenne che vive anche un processo di menomazione mentale fatto di
coscienza e vuoti, a poche ore dalla morte e dal funerale della madre, di cui
Ermes pare essere all' oscuro. Ed e' un viaggio non solo nell' immediato di
azioni e gesti che accompagnano Ivan nella quotidianita', con un padre
bisognoso e irritabile in quei primi momenti di lutto, ma soprattutto negli
squarci memoriali dei rapporti di Ivan con la ?traballante? madre, cantante
lirica di modesto talento che soprannomina con amorosa rabbia Mademoiselle
Butterfly. Anni che Ivan rivive con sofferenza e alla cui reale conoscenza
concorrono - mettendo in crisi quelle che ritiene indiscutibili certezze -
anche gli incontri con la zia Marta e un vecchio collega spasimante della
madre, personaggi in certo senso cinematografici (cui si rifanno pure certi
esterni come il viaggio in pullman o in taxi, o la scena del cimitero), che
pero' in diversa misura aprono in Ivan spiragli sulla rivelazione finale. Una
madre spesso lontana nel calcare i palcoscenici di provincia, che ha vissuto in
simbiosi con l' ex burattinaio Ermes almeno sino alla nascita di Ivan; il quale
si vede investito della colpa di essersi di fatto intromesso tra loro, con la
madre che tarda e sempre piu'spesso non torna a casa. E il racconto e' anche il
disvelamento inatteso e anzi inimmaginabile dei silenzi e delle lontananze di
lei, che mai ha abdicato all' intenso amore per il marito pur nell' allignare
delle violenze di Ermes nei suoi confronti, raggiunto attraverso un procedere
in climax emotivo dovuto agli elementi agnitivi che spuntano; anche se
persistera' in Ivan e nei lettori il mistero della morte della madre, tra
ipotesi suicide e strane ferite (mistero infittito da una confessione
sacramentale del padre). Un racconto soprattutto d' anime, che si riflette in
un paesaggio non solo piovoso ma da nubifragio, speculare a quanto accade nella
mente e nell' animo di Ivan, e sottolineato dalla prevalenza d' un procedere
dialogico, ove l' assenza stessa delle virgolette ribadisce anche come, quando
Ivan non parla col padre o la zia Marta o con altri personaggi sporadici, e'
con se stesso che parla. E non per nulla il cedimento di tale procedere avviene
ove a questo monologo subentrano momenti riflessivi depositati sull' esterno,
piu' da esercizio di stile, come nelle pagine d' avvicinamento all' ospedale
(pp. 38-39), o soluzioni ricercate come il dialogo fittizio o certi ricordi
dialogici con la madre (pp. 80-83). Cosi come non mi convince tanto la
rappresentazione dell' altalenante smemoratezza paterna. Sono momenti in cui
non per nulla a cedere e' pure la secchezza della scrittura, che invece e' la
cifra piu' propria all' autore nel ripercorrere quei deserti d' anima.</span></div>
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Franco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5023726976673762063.post-15962520127363807442013-05-08T08:13:00.000-07:002013-05-14T02:28:41.576-07:00E' colpa di chi muore<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO15RDBYeLsvmX58xBWRvpq5ThwXjruRBaWWfWzGXVik8Hjkh73aUFziixm6ou2q7LSTRc4cQxA68gHoeeyzMgJO7AATb6JHDhUvHnmHryI44X5WThokZtnXMnJTJxSoNomCkmY6ywuxk/s1600/E'+colpa+immagine.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhO15RDBYeLsvmX58xBWRvpq5ThwXjruRBaWWfWzGXVik8Hjkh73aUFziixm6ou2q7LSTRc4cQxA68gHoeeyzMgJO7AATb6JHDhUvHnmHryI44X5WThokZtnXMnJTJxSoNomCkmY6ywuxk/s1600/E'+colpa+immagine.png" /></a></div>
Titolo: E' colpa di chi muore<br />
Edizione 2011<br />
Editore : Il Maestrale<br />
Pagine: 140<br />
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New Price!! Su sito Mondadori € 9,75<br />
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Nella zona portuale di una città innominata, sotto la pioggia di un’alba gelida, un ragazzo spinge una sedia a rotelle con sopra un vecchio inebetito. Il ragazzo punta verso l’unico, malfamato, bar aperto a quell’ora. Porterà il gelo anche là dentro, fra gli avventori, quando a un barista svogliato e scontroso dirà platealmente che sua madre s’è appena impiccata e che, se non porta subito un caffè al padre sulla sedia a rotelle, si ammazzerà anche il vecchio. Come la vita di Ermes e Ivan, padre e figlio con troppi anni di differenza, sia arrivata fino a questo punto si saprà ascoltando il racconto delle 36 ore precedenti. L’odissea urbana di due giorni è narrata dalla voce di un ragazzo costretto a crescere molto in fretta fra una giovane madre cantante d’opera di modesto talento, in fuga da tutti e da se stessa, e l’assistenza al padre, ex burattinaio, menomato nel corpo e nella mente. Un precipitare di eventi, aperto dall’impatto con la morte violenta, costringe a un’ulteriore comprensione del mondo, che può risultare persino peggiore di come il protagonista se l’era immaginato. E gli avvenimenti impongono una nuova dolorosa lettura del passato che porta alla percezione di una inquietante verità, ma può anche portare a riscrivere il proprio futuro.<o:p></o:p><br />
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Franco Calandrinihttp://www.blogger.com/profile/06473616607980019496noreply@blogger.com0